Questi sono i ricordi dei discendenti di Noè Marullo. Ormai non c'è più nessuno che lo abbia conosciuto in vita, però possiamo trovare dei ricordi di quello che sentivamo parlare ai nostri genitori, nonni... che sì lo avevano conosciuto. Se leggi questo e puoi aggiungere un tuo ricordo, per favore contattami!
"Noè era un uomo buono, buono, buono"
"Quando Noè è morto nel 1925 i suoi concittadini di Mistretta ripetevano questa frase: "È morto il padre dei poveretti" (detta in siciliano)"
"Noè stava lavorando in una sua scultura. I figli erano piccoli. Un giorno uno di loro si trovava lì vicino. In un certo momento Noè si allontanò per fare qualcos'altro, lasciando gli strumenti che usava per scolpire accanto alla statua. Allora il figlio, che era bambino, prese il martello e cominciò a colpire i piedi della statua. Poco tempo dopo arrivò Stella, la moglie di Noè, e quando vide i piedi danneggiati si preoccupò tantissimo e pensava che quando Noè si fosse accorto si sarebbe arrabbiato tanto. Dopo un po' arrivò Noè, Stella preoccupata le fece vedere quello che il bambino aveva danneggiato e allora Noè disse questa frase: "E che c'è? Il bambino vuole imparare! Non fa niente, li rifaccio di nuovo". E rifece i piedi della statua."
"Quando la sua figlia Giustina si ammalò, Noè fece di tutto per trovare medici, medicine, mise in vendita i mobili di casa e spese tutti i soldi per cercare di salvarla"
"Saverio (figlio di Noè) mentre andava a scuola aveva scoperto che vicino alla sua c'era un'altra scuola dove c'era una bambina che gli piaceva tanto. Allora lui tutti i giorni andava da quella scuola per guardarla. C'era un'inferriata e per poter guardarla di nascosto doveva arrampicarsi in alto, aggrappandosi ai ferri. Così faceva tutti i giorni, di questo a Noè non raccontava niente. Un giorno mentre si arrampicava rimase impigliato con i vestiti fra i ferri. Accanto alla scuola c'era un cimitero e Saverio impaurito pensò che qualche spirito lo stava punendo. Ritornò a casa di corsa e raccontò tutto a Noè. E Noè gli disse: "Ti piace? E sposala!" Lui non voleva che Saverio continuasse a fare cose di nascosto. La bambina si chiamava Rosa Cannata. Allora Saverio si presentò a lei, cominciarono a frequentarsi e finalmente si sposarono."